“Quando torni a lavorare?”
Questa è una delle domande più frequenti che mi vengono poste da quando sono diventata mamma.
Sapete cosa mi piacerebbe rispondere? “Quando io e la mia bambina ci sentiremo pronte di poterci allontanare per un po’ l’una dall’altra”. Ecco. Questo vorrei poter fare.
Vorrei poter scegliere quando rientrare al lavoro, senza sensi di colpa nei confronti della mia piccola e, con la serenità, che il mio lavoro ci sia sempre.
E, diciamolo, io sono già tra quelle fortunate che oltre all’astensione obbligatoria, posso usufruire anche del periodo di astensione facoltativa.
Ciò nonostante il pensiero di lasciare un esserino di nove mesi, dopo che abbiamo vissuto in simbiosi per tutto questo periodo, mi getta nello sconforto.
Per questo mi sono chiesta cosa possa fare io per cercare di vivere al meglio il momento del distacco.
10 consigli per rientrare al lavoro con serenità
1) organizzare per tempo il momento in cui si dovrà tornare al lavoro.
Come? Avendo già individuato e “testato” chi ci sostituirà (che siano i nonni, la tata o il nido).
2) aver già considerato anche l’eventuale sostituzione della scelta effettuata.
Si sa che i bambini, soprattutto se mandati al nido, sono più soggetti ad ammalarsi.
Per questo motivo la scelta del nido potrà comportare qualche ansia in più dal punto di vista organizzativo.
Al contempo, però, per esperienza con il primo figlio, posso dire che ne vale la pena per gli anni successivi della scuola materna.
Intanto, prima o poi, gli anticorpi se li devono fare!
3) avere instaurato un rapporto di piena fiducia con chi dovrà occuparsi della piccolo/del piccolo.
Nel mio caso, il nido che abbiamo scelto è già stato testato con il primo figlio e questo, ovviamente, mi da molta serenità perché, conoscendolo, so cosa aspettarmi e so che posso fidarmi.
4) aver già affiancato anche la persona che dovrà occuparsi della bimba in nostra assenza.
Favorire una buona reciproca conoscenza è importantissimo per evitare di farsi venire le ansie quando il nostro cucciolo si troverà da solo con la persona delegata.
5) preparare anche noi stesse a quel momento.
Pensare anche a noi mamme è importante.
Infatti ricordo di aver versato qualche lacrima i primi giorni in cui, finito l’inserimento al nido, dovetti lasciare il mio bimbo, per più di qualche ora.
Consiglio di iniziare gradualmente a distaccarsi dalla nostra creatura, in modo che non sia un trauma per il piccolo, ma soprattutto per noi stesse.
6) tenere sempre alta l’attenzione sui segnali che i nostri bimbi ci mandano quando torniamo a casa.
Ricordo che il mio piccolo era felicissimo di poter andare a giocare con altri bimbi al nido. Questo, naturalmente, mi aveva dato la sicurezza che stessi facendo la scelta appropriate per il mio piccolo. Al contempo mi consentì di affrontare la situazione del distacco con maggiore serenità.
Ma è ovvio che se così non fosse stato ed avessi invece avvertito qualche malumore da parte del mio bimbo, avrei dovuto affrontare la situazione, individuando una soluzione alternativa, come, ad esempio, ricorrendo ad una tata fidata.
7) imparare a delegare.
Io sono una di quelle persone che ha sempre portato avanti la teoria del cosiddetto “chi fa per sè, fa per tre!”.
Ma quando si è fisicamente distanti, bisogna essere in grado di delegare gli altri per l’accudimento dei propri bimbi e, se non si è psicologicamente pronti a farlo, potrebbe rivelarsi molto frustrante la lontananza.
8) sapersi autogestire e saper porre dei limiti.
Ricordo che, quando rientrai al lavoro, dopo la prima gravidanza, non riuscii quasi mai ad usufruire delle due ore di allattamento.
Sicuramente c’era molto lavoro da sbrigare ed io dovevo riprendere il giusto ritmo. Con il senno del poi, però, tutto questo non poteva giustificare la mia rinuncia ad un diritto di tutte le lavoratrice madri.
9) chiedere non costa nulla.
Un’altra cosa che si può pensare di fare è chiedere al proprio datore di lavoro se c’è la possibilità di usufruire di un orario ridotto o del telelavoro, almeno per I primi periodi, quando ancora la presenza della mamma è fondamentale.
10) ultimo consiglio: allontaniamo i sensi di colpa!
Sembra facile a dirsi, ma poi, inevitabilmente, questi verranno a galla, perchè ci sembrerà di trascurare I nostri bimbi. Ma non cadiamo in questo errore, perchè se il lavoro ci consente di realizzarci come donne, saremo anche mamme serene.
E poi ricordiamoci che non stiamo lavorando per la gloria.
Nella maggior parte dei casi, realizzazione personale a parte, lavoriamo per contribuire al sostentamento della nostra famiglia.
E con questo concludo, augurando buon lavoro a tutte le neo mamme!