4 stili di leadership e di comuniacazione per i Capi

imageQuali sono gli stili di leadership per essere un “buon” capo?

È colui o colei che sa adottare quattro stili di leadership e conseguenti approcci comunicativi con i propri collaboratori, a seconda della situazione e degli interlocutori.

PrimO stile di leadership

È quella in cui il capo agisce impartendo ordini ed il collaboratore si trova in posizione di subalterno, adempiendo ai comandi.

In questo caso la comunicazione tra capo e collaboratore sarà improntata ad uno stile direttivo, con assenza di delega. Un esempio può essere rappresentato da una situazione di pericolo, ove sia necessario seguire delle direttive chiare.

SecondO stile di leadership

È quella in cui il capo si pone in posizione di subalterno rispetto al collaboratore, lasciando libero spazio all’espressione delle competenze del collaboratore.

In questa posizione, lo stile della comunicazione sarà incentrato sull’ascolto da parte del capo, con ampia delega nei confronti del collaboratore. È il caso, per esempio, di un capo di nuova nomina che ha bisogno del supporto dei propri collaboratori, prima di prendere delle decisioni in maniera autonoma.

TerzO stile di leadership

É quella in cui il capofa salire” il collaboratore al proprio livello, mettendolo sullo stesso piano, in un clima di collaborazione e di scambio reciproco di conoscenze.

In questa posizione, la comunicazione sarà improntata ad un rapporto tra pari, dove le idee del capo e del collaboratore valgono alla stessa maniera. Ad esempio nel caso ci sia da trovare una soluzione ad un problema, per il quale, in fase di brain-storming, si prendono in considerazione tutte le idee, alla stessa stregua.

QuartO stile di leadership

Infine nella quarta posizione, il capo “scende” al livello del collaboratore, mettendosi nei panni dell’altro ed interfacciandosi come fosse un collega di lavoro.

La comunicazione, in questo caso sarà maggiormente improntata alla creazione di una relazione più amichevole con il collaboratore, con l’intento di stabilire un rapporto basato più sulla sfera emotiva. Ad esempio, potrebbe essere il caso di un capo che vede che il proprio collaboratore non sta performando come di consueto e quindi, per cercare di capire meglio cosa gli stia succedendo, si mette in questa posizione.

Quale sfida?

La sfida per il capo consiste nel capire in quale stile di leadership e quindi quale registro di comunicazione sia meglio adottare, riuscendo a passare da a uno all’altro.

Naturalmente non esiste uno stile che possa essere adeguato in ogni circostanza. È necessario che il capo impari ad adottare il proprio comportamento e la propria comunicazione a seconda delle situazioni e dei diversi collaboratori, tenendo conto delle peculiarità di ciascuno e cercando di soddisfarne i bisogni.

È certo che ogni capo troverà, a seconda della propria indole, più congeniale uno stile, piuttosto che un altro.

Sarà necessario pertanto allenarsi nel passare da una posizione ad un’altra, pur mantenendo sempre la propria autenticità, in quanto non si tratta di fingere di essere diversi da come si è, ma si tratta di cercare di adattare i propri comportamenti e la propria comunicazione a seconda dei nostri interlocutori.

 

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